On/Off
Black Star
Rufo si muove in una dimensione che va oltre la sinestesia. Comprende presto che il suo modo di sentire è fuori del comune e impara a tacere per tenersi al riparo dai guai. Cresce solo, ma la luce che nasconde è un coefficiente unico, troppo ingombrante perché passi inosservato. Qualcuno si accorge del suo scintillio, mentre travalica indenne gli anni dolorosi della guerra, poi quelli della ricostruzione, spingendosi sino alle soglie di un tempo mutevole, lungo il quale spargere semi di una realtà stupefacente, fino alla Black Star che dalla sua “Villa”, diffonde luce sui mondi possibili.
“La storia si svolge nella hall dei grandi peccatori all’Inferno, il cui soffitto è ricoperto di stelle e splende, come i primi sguardi degli amori…”
È l'inizio di una mia canzone, che ho scritto quarant'anni fa, e caso vuole che il testo sia perfetto per questo: "Black Star". Oggi come allora, coincidenze inspiegabili sono fattori ricorrenti della mia vita.
Le coincidenze, i déjà-vu, sono orme che mettono in relazione il mondo reale dall’onirico, in cui i sogni rappresentano l’unico collante coerente e rassicurante.