Ho prodotto e interpretato il mio cortometraggio "Burning Tape" (il nastro che brucia) nel 2016. David Bowie era venuto a mancare nel gennaio di quell'anno. Non ripeto quanto e come la sua morte mi abbia colpito nel profondo, quanto sia stato importante per me fin da quando, giovinetta, la sua musica, il suo essere, hanno fatto irruzione nella mia vita.
Quando la giornalista e regista Rita Rocca lanciò l'idea del suo Bowienext, con l'intento di realizzare un docu-film su David Bowie aperto ai contributi dei fan di tutto il mondo che sentissero di poter raccontare con immagini, musica, filmati, l'influenza che il mito, l'artista, ha avuto su di loro, ho ideato il mio cortometraggio. L'ho subito pensato e immaginato come un atto d'amore per ciò che David Bowie è stato e ha rappresentato per me. Ho raccontato di come sono cresciuta, di ciò che ho vissuto e acquisito di me stessa e per me stessa. Non ho voluto pubblicizzare nulla dei miei palchi. Niente che riguardasse le mie attività artistiche, se non di riflesso ai dubbi, alla passione, alla fatica, umana, di chi cerca una strada, vive e cambia, per sua volontà ma anche per una serie di circostanze, eventi e incontri a volte imprevedibili. Ma per tutto c'è un disegno.
Ho trovato in Valerio Burli il regista al quale raccontare la mia idea, che, assieme, abbiamo realizzato su sua sceneggiatura. E' stato davvero un impegno. Le location, la preparazione dei set, gli arredi, le attrezzature per le riprese, le luci, il trucco, i costumi, la ricerca della attrice che interpretasse me da giovanissima. Un cortometraggio, sì, ma impegnativo. Ore e ore di ripresa, pazienza, fretta, imprevisti da risolvere, cambiamenti in corsa, e infine l'editing e il montaggio. Ci abbiamo lavorato da giugno per quattro mesi, e ad ottobre del 2016 è pronto e lo consegno personalmente, con Valerio, a Rita Rocca. Ero piuttosto trepidante per il suo giudizio, ma i miei dubbi si sono sciolti vedendo le sue espressioni mentre guardava il mio filmato. Il suo abbraccio sincero e commosso alla fine è stato l'ok che aspettavo e che mi ha ripagato per il tempo, la fatica, e le spese sostenute.
Finalmente il 13 giugno 2018, dopo quasi due anni da allora, Rai5 e Rai Cultura hanno mandato in onda in prima serata Bowienext. Ho mantenuto l'impegno di non rendere pubblico il mio cortometraggio prima dell'uscita del film di Rita, che, per esigenze di produzione e montaggio, come poi ho visto e capito, non ha potuto inserire per intero in Bowienext i contributi scelti, non solo il mio, ma anche il suo stesso.
Comunque ci siamo e ne sono più che contenta, soprattutto per il contesto nel quale il film di Rita, che si è sobbarcata - anche lei per pura passione - un impegno gravoso portandolo a buon fine con caparbia convinzione, ha visto infine la luce.
Ho pubblicato su You Tube, per chi fosse curioso di vederlo, l'intero mio cortometraggio. Posso solo dire una cosa: è tutto vero. Per quel che riguarda Nicole, che ha interpretato me da giovane, durante le riprese le ho detto solo una cosa: ricordati che Ambra non era una ragazzina triste, bensì incazzata, tosta, attenta al cambiamento e già con le idee chiare su come sentire arrivare il futuro.
Un click sulla foto qui sopra, e buona visione.
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